Matteo Salvini, leader della Lega Nord, è a Borello il 24 novembre per il suo tour sul referendum costituzionale. Il motivo reale di questa insolita data di provincia è l’appoggio politico del suo partito al comitato “Futuro Borello” nella sua opposizione al trasferimento a Borello, da strutture sovraffollate che si trovano a Cesena, di massimo 10-15 profughi (e non “500” come girava voce in paese) in un centro di accoglienza.
Come Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) ci opponiamo a qualsiasi logica che contrapponga la popolazione locale agli immigrati “invasori” – specie quando si parla di trasferimenti temporanei di piccoli gruppi di profughi, ridotti stato di carcerati per sei mesi in attesa del permesso di soggiorno, e che molto spesso si trasferiscono a breve in altri paesi europei.
Come PCL, continuiamo a schierarci a fianco dei lavoratori stranieri in Italia: consideriamo interesse del proletariato italiano e internazionale difendere i migranti, che ne rappresentano il contingente più ricattabile e sfruttato; rivendichiamo la lotta contro ogni forma di discriminazione e razzismo, armi usate delle classi dominanti per riaffermare il proprio potere contro una possibile rivolta dei lavoratori e delle classi popolari, per dirottarli invece in una controproducente guerra tra poveri – anche se c’è sempre qualcuno più a nord, più a nord anche dei padani. Continua a leggere