PROFUGHI A BORELLO: L’INVASIONE DI CHI?

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Matteo Salvini, leader della Lega Nord, è a Borello il 24 novembre per il suo tour sul referendum costituzionale. Il motivo reale di questa insolita data di provincia è l’appoggio politico del suo partito al comitato “Futuro Borello” nella sua opposizione al trasferimento a Borello, da strutture sovraffollate che si trovano a Cesena, di massimo 10-15 profughi (e non “500” come girava voce in paese) in un centro di accoglienza.

Come Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) ci opponiamo a qualsiasi logica che contrapponga la popolazione locale agli immigrati “invasori” – specie quando si parla di trasferimenti temporanei di piccoli gruppi di profughi, ridotti stato di carcerati per sei mesi in attesa del permesso di soggiorno, e che molto spesso si trasferiscono a breve in altri paesi europei.

Come PCL, continuiamo a schierarci a fianco dei lavoratori stranieri in Italia: consideriamo interesse del proletariato italiano e internazionale difendere i migranti, che ne rappresentano il contingente più ricattabile e sfruttato; rivendichiamo la lotta contro ogni forma di discriminazione e razzismo, armi usate delle classi dominanti per riaffermare il proprio potere contro una possibile rivolta dei lavoratori e delle classi popolari, per dirottarli invece in una controproducente guerra tra poveri – anche se c’è sempre qualcuno più a nord, più a nord anche dei padani. Continua a leggere

IO TIFO COMUNISMO, IO TIFO POTERE A CHI LAVORA

FB_IMG_1446812720741di Masaniello

Spesso sento dire che c’è poca differenza tra fascismo e comunismo: nel momento stesso in cui sento questa frase monta in me una rabbia immensa, pari solo all’impossibilità di spiegare ad un politico come si fa a campare con 1000 euro al mese.

Il fascismo per sua stessa natura pone due capisaldi ineluttabili: la patria e la superiorità della razza.

Ora, tralasciando l’idiozia di questi principi, la domanda sorge spontanea: com’è possibile essere patrioti in uno stato dove si fa razzismo tra gli stessi cittadini? In che modo i vari fascio-borghesi intendono difendere la patria e l’onore?

Penso che in realtà della patria e dell’onore a loro non interessi assolutamente nulla, anzi, il loro obiettivo è perpetuare lo sfruttamento del modello capitalista, fungendo da cani da guardia di uno stato parassitario che calpesta i diritti dei cittadini, tassando a più non posso soprattutto il lavoro salariato.

Intanto i neofascisti insultano, tendono agguati ai ragazzini dei licei, appendono striscioni contro la resistenza nell’indifferenza generale… Ma non lasciamoci ingannare: il fascismo ha molte facce e molti abiti: abiti talari, caschi blu e divise, si ramifica e si espande, ma tende a un unico scopo, ossia impedire l’unità dei proletari e degli sfruttati, al ligio servizio di padroni, borghesi, banchieri e clero. Continua a leggere

L’utilità del razzismo e le verità nascoste

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Mi ha sempre incuriosito il razzismo, giacché credo che questa malattia vada curata e non trasmessa ai propri figli e alle generazioni future.
In tempo di crisi il più povero diventa il primo nemico, un po’ come dire “morte tua vita mia”.
Ma che vita è sapendo che vivi calpestando la dignità altrui? Esigiamo rispetto delle nostre tradizioni ed integrazione nella nostra società e contemporaneamente emarginiamo il diverso.

In Italia è sempre stato così (settentrionali contro meridionali, abitanti delle città contro i provinciali di campagna, e tutti contro gli immigrati). Ma siamo veramente così stupidi da creare piccole guerre piuttosto che essere in pace?  A quanto pare sì.
Del resto il principio di intolleranza verso il migrante è quasi fisiologico nell’ individuo moderno. Il merito è tutto del capitalismo, che ci ha completamente privato della nostra parte migliore, convincendoci che sono tutti potenziali nemici e ognuno si merita ciò che ha. Anche se non tutti hanno le stesse possibilità di ottenere le stesse cose. Continua a leggere

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI : “RIMINI NON SI LEGA”

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In relazione ai fatti occorsi ieri in Piazza Tre Martiri a Rimini, in cui i compagni di Rimini Antifascista hanno cercato di contrastare lo sproloquio elettorale del razzista Salvini, il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la più alta solidarietà ai compagni arrestati dalle forze dell’ordine ed al movimento tutto. Pur consci che la repressione e la criminalizzazione del dissenso all’ordine costituito, allo stato borghese ed alle sue più becere incarnazioni, stiano toccando livelli mai registrati prima dal dopoguerra, ribadiamo senza dubbio la necessità e la propagazione di questo dissenso. Non possiamo permetterci che l’antifascismo si riduca ad una vuota retorica di palazzo, in quelle stesse istituzioni che fanno l’occhiolino a neo e veterofascisti, ma al contrario deve mantenersi prassi popolare e di classe. Salvini rappresenta, oggi, la reazione spudorata. Contrastarlo è pertanto sacrosanto.

È altrettanto evidente, però, che occorre imbastire pratiche antifasciste che guadagnino un consenso di massa nella classe dei lavoratori e delle lavoratrici, per una coscienza piena della lotta antifascista come lotta di classe contro gli oppressori e per la libertà dei lavoratori.

Partito Comunista dei Lavoratori 

Sez. Romagna “Domenico Maltoni” 

Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna

 

Nessuno spazio ai razzisti e fascisti, né a Rimini né altrove

salvini-il-ducetto-250x379Il PCL appoggia incondizionatamente la protesta anti-Salvini di sabato 9 aprile. Questo perché Matteo Salvini ammicca furbescamente ai lavoratori nel nome dell’opposizione alla Fornero, per far dimenticare che la Lega di governo ha varato nei decenni le peggiori misure contro le pensioni (da Dini a Maroni) e a favore della precarizzazione. Utilizza la miseria sociale che ha contribuito a produrre, per dirottare la rabbia dei lavoratori e delle lavoratrici, come dei settori popolari impoveriti, contro chi fugge dalla fame e dalle guerre. Applaudendo alla nuova campagna di Libia del governo Renzi (a rimorchio dell’Eni). I capitalisti ringraziano.
A Rimini come in Italia non ci deve essere spazio per la Lega.

L’Italia agli italiani?

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“L’Italia agli italiani!”. È questa la frase con la quale i partiti di estrema destra cercano di recuperare consensi, ma la loro misera propaganda fatta di luoghi comuni e attacchi al più povero senza mai attaccare i poteri forti risulta poco credibile.

È assai vergognosa la tolleranza e spesso l’appoggio che questa gentaglia riceve dalle forze dell’ordine, subito pronte a manganellare un corteo di studenti, lavoratori , chi ha perso la casa o chi semplicemente difende il territorio come i no tav. Come se fosse reato il comunismo e non il fascismo. Frequenti sono gli agguati dei militanti di forza nuova e casa pound, eppure questi riescono sempre a non pagare per le proprie malefatte.
Ma la violenza fisica in realtà è poca cosa rispetto alla violenza verbale che giornalmente siamo costretti a subire nelle tv di stato.

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La Lega e il biogas: quando si dice predicare bene e razzolare male

Il deputato Pini della Lega Nord ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente per chiedere che tutti gli impianti a biogas siano sottoposti obbligatoriamente a screening da parte della regione.
Encomiabile. Se non fosse che la Lombardia, regione governata dalla Lega, detiene il primato italiano della costruzione di questi e altri impianti a biomasse, trasformandola di fatto nella caldaia d’Italia, con circa 500 impianti a regime entro l’inaugurazione dell’Expo, e fagocitando il 33% dei finanziamenti del settore su scala nazionale. Una pioggia di milioni di euro nelle tasche dei costruttori di impianti biogas.
Altro che screening della conferenza dei servizi, in Lombardia per gli impianti di piccola taglia basta il via libera del comune.
Che la Lega si basi più sul populismo che sulla coerenza non è una novità: è facile cavalcare il malcontento popolare e poi fare esattamente l’opposto quando si va al potere.
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori non ci stancheremo mai di smascherare questa e altre strumentalizzazioni politiche fatte sulla pelle dei cittadini e sulla loro salute.

Non basta dire NO al biodigestore di San Pietro ai Prati, occorre cambiare radicalmente questo sistema economico che fa confluire costantemente i profitti nelle tasche di pochi a danno della salute e del benessere di tutti. Solo mettendo gli strumenti di produzione sotto il controllo di chi lavora verranno spazzati via gli speculatori. E i populisti.